La caduta degli dei

Jaques-Louis-David, Gli amori di Elena

“Ho scelto io il nome Elena. L’ultima parola, anzi, la decisione doveva spettare a me.
Elena è un nome antico, importante: ecco perché l’ho scelto per mia figlia; se ci penso bene Elena era una regina, una bellissima regina, una donna bellissima, talmente bella da far scoppiare una guerra … cosa non è stato fatto per tenerla, per riprenderla, per averla …”.

... quanta strada noi donne dobbiamo ancora fare se ci lasciamo abbindolare dal mito della bellezza, seduzione manipolativa, gestione subdola di un potere che è solo potere sull’altro e mai su se stesse. Anzi, è proprio cadendo in questa rete, tessuta per altri, che cadiamo vittime, senz’anima, aggrovigliate su se stesse, imprigionate, schiave del ruolo di cui ci siamo imbrattate gli abiti, i volti,i corpi ed i capelli.

E siamo forse belle, ma irrimediabilmente tristi.
Il mito di Elena ha assunto nel corso dei secoli innumerevoli forme; oltre che nell’Iliade e nell’Odissea si ritrova in Esiodo, Aristofane, Gorgia che ne danno interpretazioni diverse ma unite dal tema del doppio.
Elena, figlia di Nemesi, dea della vendetta, sposa di Menelao, fugge con Paride a Troia determinando l’assedio della città da parte degli Achei. Ma ci sono altre versioni secondo cui soltanto il fantasma di Elena avrebbe seguito Paride, mentre la vera Elena avrebbe passato gli anni della guerra in Egitto, nel regno di Proteo; ciò introduce nel mito il tema del doppio: Elena è una sposa infedele o la ragazza di Sparta? E’ una dea o un demone? E’ una o sono due?
Sicuramente Elena è una donna che, incapace di scegliere autonomamente e incondizionatamente, vive una situazione tragica.

Mi sa che di bello c'è ben poco!

Nessun commento: