Appello alla vita

Diritto alla vita ... è come dire diritto alla morte.
Siamo noi i padroni della nostra vita o ce lo vogliono far credere?
Ci vogliono far credere che la legge ci protegge, quando un qualsiasi uomo "mandato da Dio" ci impone leggi ad personam.
Eh già, lui può...o siamo noi che glielo permettiamo?
... Filippo Argenti, allora, lo conoscevano tutti.
Era uno che stava a Firenze ed era un arricchito.
E aveva un grande potere in Comune.
Filippo Argenti Cavicciuri degli Ademari, famiglia di guelfi neri.
Ladri, ma ladri...
Quando passava con il cavallo, l'Argenti stava a gambe larghe, e tutti quelli che gli camminavano accanto li colpiva a calci.
Avevano presentato un esposto al Comune affinchè Filippo Argenti andasse a cavallo a gambe strette: niente da fare.
A un certo punto, Dante entra in politica, diventa priore e scopre un caso in cui Filippo Argerti era implicato.
Filippo Argerti va da lui e gli dice:" Dante, scusa ... tu che sei priore, vedi di aiutarmi, di coprirmi ..."
Dante, allora, si riunisce con gli altri priori e invece di far dare due anni come stabilito, gliene fa dare sei, più l'esilio.
Filippo Argerti ,appena lo viene a sapere, aspetta Dante, gli si piazza davanti e gli dice:" E tu saresti un poeta?" e gli molla un ceffone. "

Dante era un uomo di fatti.

Dove sono finiti i poeti italiani pieni di passioni, moralmente integri, disposti a seguire intuizioni,disposti a fare, disposti a perseverare?

Occorre uscire da situazioni di stasi che hanno la proprietà solo di riportarti al punto di partenza.
Occorrono scelte coraggiose e fatti.
Sarà forse finalmente giunto il momento di abbandonare le nostre poltrone e riappropriarsi delle nostre identità?
Roberta Pecorini

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