Nell'alto mar de la crudel tempesta
E la folgor funesta,
Che con tuono infinito
Scoppia da lungi, e rimbombar fa il lito.
Ahimè miseri legni,
Che cupidigia e ambizion sospinse;
E facil' aura vinse
Per li mobili regni
Lor speme a sciorre oltre gli Erculei segni!
Altro sperò giocondo
Tornar da ignote preziose cave;
E d'oro e gemme grave
Opprimer col suo pondo
De la spiaggia nativa il basso fondo.
Credeva altro d'immani
Mostri oleosi preda far nell'alto;
Altro feroce assalto
Dare agli abeti estrani,
E dell'altrui tesoro empier suoi vani.
Ma il tuono e il vento e l'onda
Terribilmente agita tutti e batte;
Nè le vele contratte
Ne da la doppia sponda
Il forte remigar, l'urto che abbonda
Vince nè frena. E in tanto
Serpendo incendioso il fulmin fischia:
E fra l'orribil mischia
Dè venti e il buio manto
Del cielo, ognun paventa essere infranto.
[...]
Le Odi, G. Parini
Dietro alle attività frenetiche si cela sempre insicurazza e senso di inferiorità. Non c'è spazio per essere ma solo per fare e dimostrare- a chi, poi, e che cosa, è tutto da vedere.
Chi fa molto, dovrebbe chiedersi perchè lo fa, in modo da evitare un giorno delusioni troppo grandi. La risposta più convincente è che faccia tutto questo per essere riconosciuto, apprezzato e amato. Quello che, in definitiva, vogliamo tutti.
Ma l'amore non ha scopi, non è possibile guadagnarselo, non è neppure giusto.
Allora il corpo, come sempre, mostra la verità.
Chi,nel tentativo spasmodico di dimostrare di essere bravo, intelligente, ricco, famoso ..., si sovraccarica di compiti e doveri, diventa veramente più piccolo fisicamente. In un certo senso si insacca per lo schiacciamento dei dischi intervertebrali e i dolori gli fanno assumere un portamento curvo. Il compito dei dischi intervertebrali, infatti, è quello di rendere possibile il movimento e l'elasticità. Se sopravviene un blocco dei dischi, il portamento diventa rigido e statico e spesso si assumono posizioni strane. Se una persona è bloccata gli manca ogni apertura e movimento, diviene rigida e fissa nella propria posizione interiore.
A quel punto, c'è la necessità di un colpo deciso e improvviso per distogliersi dalla solita posizione, orientarsi nuovamente e ritrovarsi nel nuovo.
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