C’era una volta una nave molto vecchia. Un giorno un marinaio decise di buttarla. Una mattina fece l’ultima girata con la nave e quando fu terminata pensò che anche una nave così vecchia poteva portare passeggeri. Allora i marinai la abbellirono dentro e fuori e dopo un po’ di giorni e settimane cominciarono a montare tantissimi passeggeri. Così organizzarono una grande festa dall’alba al tramonto con i palloncini, dopo il festeggiamento i marinai legarono i palloncini alla nave e dal quel giorno la nave invece di galleggiare sull’acqua volò.Tutti impararono che anche le navi vecchie si possono sempre utilizzare.
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A PROPOSITO DI ALLEGGERIRE
Tornando a casa, oggi 11 febbraio 2008, penso a quanto mi è costato il dopo, in termini di sogni, di vita, di amarezza, il non aver detto in quel momento lì, quello che stavo sperimentando.
Non sentivo la leggerezza... e
quello che avevo da dare era una sola immagine di bellezza, immagine di donna nuda, velata di azzurri veli che lasciavano intravedere solo a chi avesse avuto gli occhi abbastanza aperti e attenti per vedere oltre.
Sentivo di aver portato un contributo importante, come non mi era ancora successo,
e lì,
nell'immediatezza,
l'esigenza di condividerlo,
sicura che qualsiasi cosa fosse stata detta o aggiunta, non avrebbe distrutto quell'immagine.
E l'immagine non è stata distrutta,
ma è stata caricata di pesanti vuoti pieni di cose non dette e silenzi troppo lunghi.
Non ho sentito la leggerezza...
e quando sono uscita da quella stanza, mi sono portata via quelle resistenze che, anche se non le riconosco ancora, le sentivo, zavorre che mi appesantivano e che non hanno riempito le scatole vuote.
Forse è per questo che non sono riuscita a sentire la leggerezza.
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