Oltre l'orizzonte del "padre padrone"
"Con volontà rozza, animalesca, ma inflessibile, le mie dita, callose e storte dalla zappa, per la prima volta ebbero l'opportunità di esprimere, alle querce secolari, la sensibilità di generazioni e generazioni mai educate alla musica. E attraverso le mie dita l'uomo delle caverne, ancora intatto dentro di me, ma sensibile in tutta la sua umanità, incominciava a raddolcirsi con la musica: a scavare dentro di sè e a scoprire che al di là dei suoi campi il mondo non finiva con l'orizzonte e che la miniera delle sue risorse sconfinava da quel cielo che fino allora conosceva".
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento