" ... la mia operazione è stata, il più delle volte una sottrazione di peso; ho cercato di togliere peso ora alle figure umane, ora ai corpi celesti, ora alle città; soprattutto ho cercato di togliere peso alla struttura del racconto e al linguaggio... forse stavo scoprendo solo allora la pesantezza, l'inerzia, l'opacità del mondo ... in certi momenti mi sembrava che il mondo stesse diventando tutto di pietra ... [Nel mito] la pesantezza della pietra può essere rovesciata nel suo contrario; con un colpo di zoccolo sul Monte Elicona, Pegaso fa scaturire la fonte da cui bevono le Muse... è sempre in un rifiuto della visione diretta che sta la forza [della leggerezza], ma non in un rifiuto della realtà del mondo di mostri in cui è toccato di vivere, una realtà [da portare] come proprio fardello... Ovidio ha dei versi (IV, 740-752) straordinari per spiegare quanta delicatezza d'animo sia necessaria per essere un Perseo vincitore di mostri: "Perchè la ruvida sabbia non sciupi la testa anguicrinita egli rende soffice il terreno con uno strato di foglie, vi stende sopra dei ramoscelli nati sott'acqua e vi depone la testa di Medusa a faccia in giù"... Ma come possiamo sperare di salvarci in ciò che è più fragile? ... "il tenue bagliore strofinato/laggiù non era quello di un fiammifero"... "L'insostenibile leggerezza dell'essere" è in realtà un'amara constatazione dell'Ineluttabile Pesantezza del Vivere ... il peso del vivere per Kundera sta in ogni forma di costrizione: la fitta rete di costrizioni pubbliche e private che finisce per avvolgere ogni esistenza con nodi sempre più stretti. Il suo romanzo ci dimostra come nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile. Forse solo la vivacità e la mobilità dell'intelligenza sfuggono a questa condanna ... voglio dire che devo cambiare il mio approccio, devo guardare il mondo con un'altra ottica, un'altra logica, altri metodi di conoscenza e di verifica ... Esiste una leggerezza della pensosità, così come esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante e opaca ... la gravità contiene il segreto della leggerezza, mentre quella che molti credono essere la vitalità dei tempi, rumorosa, aggressiva, scalpitante e rombante, appartiene al regno della morte, come un cimitero ... la leggerezza si associa con la precisione e la determinazione, non con la vaghezza e l'abbandono al caso ... [leggerezza come] melanconia e ironia, la melanconia è la tristezza che diventa leggera così lo humour è il comico che ha perso la pesantezza corporea e mette in dubbio l'io e il mondo e tutta la rete di relazioni che li costituiscono ... [e in Shakespeare] " ... è la mia peculiare malinconia composta da elementi diversi quintessenza di varie sostanze, e più precisamente di tante differenti esperienze di viaggi durante i quali quel perpetuo ruminare mi ha sprofondato in una capricciosissima tristezza" ... Leopardi, nel suo ininterrotto ragionamento sull'insostenibile peso del vivere, dà alla felicità irraggiungibile immagini di leggerezza: gli uccelli, una voce femminile che canta da una finestra, la trasparenza dell'aria, e soprattutto la luna. La luna appena s'affaccia nei versi dei poeti, ha avuto sempre il potere di comunicare una sensazione di levità, di sospensione, di silenzioso e calmo incantesimo... il miracolo di Leopardi è stato di togliere al linguaggio ogni peso fino a farlo assomigliare alla luce lunare... avevo parlato dello sciamano e dell'eroe delle fiabe, della privazione sofferta che si trasforma in leggerezza e permette di volare nel regno in cui ogni mancanza sarà magicamente risarcita. Avevo parlato delle streghe che volavano su umili arnesi domestici come può essere un secchio...così a cavallo del nostro secchio [vuoto, perchè se così non fosse non permetterebbe di volare], ci affacceremo al [futuro], senza sperare di trovarvi nulla di più di quello che saremo capaci di portarvi. La leggerezza, per esempio ...".
Italo Calvino, Lezioni americane, Mondadori
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