Seminario: Il giardiniere dell'anima


“… Sono certa che curandoci di questa forza fiduciosa,
quel che sembrava morto non è più morto,
quel che pareva perduto non è più perduto,
quel che taluni hanno dichiarato impossibile è reso chiaramente possibile,
e la terra che pareva incolta stava solo riposando
riposava
e attendeva che il seme benedetto arrivasse portato
dal vento con divina velocità e fortuna.”
Clarissa Pinkola Estés

L'aratura è una tecnica di lavorazione del terreno che si prefigge lo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per le piante coltivate.
È eseguita in genere con l'aratro tipico a vomere e versoio, strumento che pratica il taglio e il rovesciamento di un blocco di terreno.
L'interruzione della continuità del terreno allo stato coesivo e la disgregazione in zolle rendono il terreno meno compatto, facilitando l'esecuzione di altre operazioni successive e l'espansione delle radici.
Ci sono delle parole che rimbombano nella testa - o dovrei dire nel cuore - per la loro importanza effettiva e affettiva ,… "prendere le distanze dalle proprie istanze di malattia" è una frase che riascolto tante volte, come se avessi nella memoria un registratore con un nastro che si riavvolge e mi permette di risentire quella voce solista che aprì tanti varchi in una terra che rischiava di inaridirsi, se lasciata sola a se stessa.
Ora che mi ritrovo a dire, io stessa, ad altri terreni queste parole, il suono che emetto si sovrappone a quella stessa voce di dentro e lo rende più potente.
Ecco il perché di un seminario, primo di un ciclo, sull’aratura che possa separare in zolle terreni che siano, poi, in grado di accogliere l’acqua in profondità e divenire fertili.
LUOGO:
Via G. del Papa, 88
DATA:
8 Febbraio 2009

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le tante valenze metaforiche dell'aratro che solca....mi è capitato d'invidiare il seme gettato dal contadino che al riparo dall'inverno germogliava in primavera e poi dorata messe in estate raccolta..... dell'inseminazione....si ara quando si ama... un solco nell'altra a dividere un cuore per potercisi annidare... si solca quando ci si congiunge... e allora la "terra" come il Mar Rosso si divarica per accogliere....si arano solchi d'incomunicabilità tra noi... con gli altri... con le razze... coi figli... si solca un volto per dividerlo dai "bei capelli ad onda" a mò di una carezza.... si solcano i seni per adagirvisi morfeicamente a rammento della prima fonte di vita....e le tante zolle sfuggite all'erpice...tanti nodi...tanti noduli......un seminario appunto...la semina.....l'augurio di un prospero raccolto....nel "giardino dell'anima".....ed oltre....

Sergio

Anonimo ha detto...

Tanti progetti,annullati dalle nostre invidie,rabbie,egoismi e annullamenti che mi hanno portato a non sapere più chi sono ne dove vado con una confusione dentro e fuori di me.
Piccoli passi come questo fatti con una fatica enorme ma che a volte mi fanno toccare il cielo con un dito,ma al primo scalino che trovo tutto crolla andando verso quella direzione che io non vorrei mai imboccare.
Se non c'è rosa senza spine come può esistere un rapporto senza difficoltà.