SARAH KANE 4.48 PSYCHOSIS
"4.48 Psychosis" Venne inscenato per la prima volta al Royal Court Jerwood thetre , il 23 giugno 2000 . Il cast era il seguente: Daniel Evans Jo McInnes Madeline Potter Diretto da: James Macdonald Disegnato da: Jeremy Herbert Luci: Nigel J Edwards Suono: by Paul Arditti (Un silenzio molto lungo.) – Ma tu hai amici. (Un lungo silenzio.) Tu hai molti amici. Cosa gli offri per farti sostenere così ? (Un lungo silenzio.) Cosa gli offri? (Silenzio.) ------------------------------------------------- Una coscienza solida risiede in un offuscata sala da pranzo vicina al soffitto di una mente il cui pavimento si deforma come Dieci mila scarafaggi quando entra un raggio di luce, ed in un istante tutte quelle anime fossero una sola cosa e gli scarafaggi conoscessero una verità che nessuno pronuncia mai. Ho passato una notte in cui tutto mi è stato rivelato. Come posso parlare di nuovo? L'ermafrodita marcia che si fidò solo di se stessa trova la stanza brulicante e prega di non svegliarsi mai dall'incubo. Erano tutti li fino all'ultimo E conoscevano il mio nome Come se fossi scivolata come uno scarafaggo sugli schienali delle loro sedie. Ricorda la luce e fidati di lei Un istante di chiarezza prima della notte eterna Non lasciarmi dimenticare --------------------------------------------------------------- Sono triste Sento che non c'è speranza nel futuro e le cose non possono migliorare Sono annoiata e insoddisfatta di tutto Sono un completo fallimento Sono colpevole, sto venendo punita Vorrei uccidermi Ero capace di piangere,ora sono oltre le lacrime Ho perso interesse negli altri Non posso prendere decisioni Non posso mangiare Ne dormire Ne pensare Non posso superare la mia solitudine, la mia paura , il mio disgusto Sono grassa Non so scrivere Non so amare Mio fratello sta morendo,il mio amante sta morendo, Li sto uccidendo entrambi Sono alla carica verso la mia morte Sono terrorizzata dalle medicine Non posso fare l'amore Non posso scopare Non posso stare sola Non posso stare con gli altri I miei fianchi sono troppo larghi I miei genitali mi disgustano Alle 4.48 Quando la depressione viene a farmi visita mi potrei impiccare al suono del respiro del mio amante Non voglio morire Sono diventata così depressa per il fatto di essere mortale che ho deciso di suicidarmi. Non voglio vivere Sono gelosa del mio amante addormentato e ricopro la sua incoscienza indotta Quando si sveglierà invidierà la mia notte senza sonno di pensieri e discorsi disconnessi. Mi sono rassegnata alla morte quest'anno Qualcuno la chiamerà autoindulgenza (Sono fortunati a non conoscere la verità) Qualcuno conoscerà la semplice esistenza del dolore Questa sta diventando la mia normalità. -------------------------------------------- 100 91 84 81 72 69 58 44 37 38 42 21 28 12 7 Non è stato a lungo,Non era a lungo, Io non ero li a lungo.Ma bevendo caffè amaro nero, Ho catturato l'odore di medicinali in una nuvola di tabacco atavico,e qualcosa mi tocca ancora in quel posto, e una ferita di due anni fa si apre come un cadavere e una vergogna seppellita da tempo ruggisce il suo orrendo orrore decomposto. Una stanza di facce inespressive osserva blandamente il mio dolore, così privo d'intenzione dev'essere il male. Dott Questo e Dottor quello e il dott "Cos'è quello" che sta passando e deve aver pensato di fare una puntata per stuzzicare. Bruciando in un rovente tunnel di sbigottimento, la mia umiliazione è completa,mentre tremo senza ragione e balbetto, senza aver niente da dire riguardo la mia "malattia" , che in ogni modo riguarda solo il fatto che nulla è importante, visto che tanto morirò. E sono incagliata da quella calma voce psichiatrica che mi dice che esiste una realtà obbiettiva in cui il mio corpo e la mia mente sono una cosa sola. Ma io non sono qui, e non ci sono mai stata, dott Questo prende appunti e dott Quello si sforza in un simpatico mormorio. Osservandomi, giudicandomi, annusando l'aroma di fallimento debilitante che sgorga dalla mia pelle,la mia graffiante disperazione e il panico debilitante , mentre mi apro terrorizzata al mondo, chiedendomi perchè tutti mi sorridono e mi guardano, consci della mia vergogna. Vergogna Vergogna VERGOGNA Affoga nella tua fottuta vergogna. Dottori imperscrutabili , dottori sensibili, dottori-fuga, dottori che penseresti si scopino i pazienti, se non ti venisse dimostrato il contrario, fate la stessa domanda, mi mettete parole in bocca, offrite cure chimiche per angoscie congenite,e vi coprite il culo a vicenda fino a quando non mi viene voglia di urlarvi addosso , l'unico dottore che mi ha mai toccato volontariamente, guardato negli occhi, che ha riso alle mie battute patibolari pronunciate con voce cavernosa,che mi ha preso in giro quando .mi sono rasata la testa, che mentiva, dicendo che era felice di vedermi. Ti ho creduto, ti ho amato, non è perderti che mi addolora,quanto le tue fottute stronzate mascherate da annotazioni mediche. La tua verità, le tue bugie, non le mie. E mentre io ti credevo diverso,mentre credevo che forse avevi provato anche tu quell'angoscia che mi era parso guizzarti sul viso trattenendola dall'eruttare, tu stavi solo parandoti il culo.Come ogni altra stupida fichetta mortale . Per la mia mente, questo è tradimento, e la mia mente è il soggetto di questi frammenti sfasati. Niente può spegnere la mia rabbia. Niente può farmi ritrovare la fede. Questo è un mondo in cui io non desidero vivere. ------------------------------------------------------- – Hai mai avuto dei progetti? – Farmi un overdose,tagliarmi le vene, e impiccarmi. – Tutte queste cose insieme? – Non potrebbe essere malinterpretato come una richiesta d'aiuto. (Silenzio.) – Non funzionerebbe. – Certo che funzionerebbe. – Non funzionerebbe.Inizieresti ad addormentarti per l'overdose e non avresti abbastanza energia per tagliarti le vene. (Silenzio.) –Starei su una sedia con un laccio attorno al collo. (Silenzio.) – Se stessi da sola credi che potresti farti del male? – Ho paura di si. – Potrebbe esserti d'aiuto? – Si.La paura mi tiene lontana dalle rotaie dei treni. Prego solo dio che la morte sia la fottuta fine. Mi sento come avessi ottant'anni.Sono stanca di vivere e la mia mente vuole morire. – Questa è una metafora, non la realtà. – E' una similitudine. – Non è la realtà. – Non è una metafora, è una similitudine,ma anche se fosse,una delle condizioni di definizione della metafora è che è reale. -(Un lungo silenzio.) – Non hai ottant'anni. -(Silenzio.) -Li hai? (Silenzio.) li hai? (Silenzio.) E' così? (Un lungo silenzio.) – Disprezzi tutte le persone infelici o sono particolare? – Non ti disprezzo, non è colpa tua. Sei malata. – Non credo proprio. – No? – No.Sono depressa.La depressione è rabbia. I'm depressed. Depression is anger.E' questione di cos'hai fatto, chi era li, e chi stai incolpando. – E chi stai incolpando? –Me stessa. ---------------------------------------------------------- Il corpo e l'anima non possono mai fondersi Ho bisogno di diventare quello che sono già e ringhierò a questa incongruenza che mi ha spedito all'inferno, la speranza eterna non può sorreggermi. Affogherò nella disforia. Nel nero e freddo stagno del mio io. L'abisso della mia mente immateriale. Come posso ritornare alla forma, ora che il mio pensiero materiale se n'è andato? Non è una vita che possa sopportare. Mi ameranno per quello che mi distrugge. La spada nei miei sogni La polvere dei miei pensieri La malattia che si riproduce nelle pieghe della mia mente. ------------------------------------------------ Ogni complimento si porta via un pezzo della mia anima Un cavallo espressionista Nel mezzo di due pazzi Non sanno nulla.- Io ho sempre girato libera resistendo su una linea di cleptomani letterari (Una tradizione onorata nel tempo) Il furto è l'atto sacro su una contorta via all'espressione Un attacco d'urla denota l'impellente collasso nervoso Solo una parola sulla pagina ed ecco il dramma. Io scrivo per il morto Per il mai nato Dopo le 4:48 non dovrei più parlare Ho raggiunto la fine della desolata e ripugnante favola di un giudizio internato in una carcassa aliena, deformato dallo spirito maligno della maggioranza morale. Sono stata morta per molto tempo tornata alle radici Canto senza speranza al confine -------------------------------------------------------- RSVP ASAP ----------------------------------------------------- A volte mi rigiro e sento il tuo odore e non posso muovermi, non posso cazzo andare avanti senza esprimere questa terribile fottuta schifosa brama che provo per te.E non posso credere di sentire questo per te e che tu non provi niente.Non senti niente? (Silenzio) Ed esco alle sei di mattina iniziando la tua ricerca. Se ho sognato un messaggio su una strada, o un pub, o una stazione, io vado li.E ti aspetto. (Silenzio.) Sai, mi sento proprio manipolata (Silenzio.) Non ho mai avuto problemi a dare alla gente quello che voleva. Ma nessuno è stato capace di fare lo stesso per me.Nessuno mi tocca,nessuno mi si avvicina. Ma adesso tu mi hai toccato da qualche parte fottutamente in profondità.Non posso credere di non poter fare lo stesso con te.Perchè non posso trovarti. (Silenzio.) A chi assomiglia? E come la riconoscerò quando la vedrò? Lei morirà,lei morirà, lei morirà e basta. (Silenzio.) Credi che sia possibile per una persona nascere nel corpo sbagliato? (Silenzio.) Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo per rifiutarmi non essendo mai li, vaffanculo per farmi sentire una merda, vaffanculo per dissanguarmi di vita e d'amore, vaffanculo a mio padre per avermi distrutto la vita, e vaffanculo a mia madre, per non averlo lasciato, ma più di tutti, vaffanculo dio, che mi costringe ad amare una persona che non esiste. VAFFANCULO VAFFANCULO VAFFANCULO. ----------------------------------------------------------------- Oh cara, cos'è successo al tuo braccio? -L'ho tagliato Questo è un modo molto immatura di attirare l'attenzione, ti ha dato sollievo? -No Ha abbassato la tensione? – No. – Ti ha dato sollievo? (Silenzio.) Non ti ha dato sollievo? – No. – Non capisco perchè lo hai fatto. – Allora chiedilo. – Ha ridotto la tensione? (Un lungo silenzio.) Posso guardare? – No. – Mi piacerebbe dare un occhiata, per vedere se è infetto. – No. (Silenzio.) – Ho pensato che avresti potuto farlo. Molti lo fanno. Riduce la tensione. – Lo hai mai fatto? – ... – No. Troppo fottutamente sana e sensibile . Non so dove lo hai letto, ma non riduce la tensione. (Silenzio.) Perchè non mi chiedi perchè? Perchè mi sono tagliata il braccio? – Ti piacerebbe dirmelo? – Si. - Allora dimmelo.
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2 commenti:
Io non voglio dimenticare, ricordo quel che è stato col mio animo di oggi.
Ricordo che la pazzia è priva di interesse e coltivo il mio interesse per gli altri.
Ricordo che la libertà, la fusione tra anima e corpo, costa fatica e va difesa.
Ricordo che, così, ogni tanto la felicità arriva.
E so che ricordo tutto questo perchè stando insieme ogni tanto qualcosa accade.
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