I vostri figli non sono i vostri figli.
Sono i figli e le figlie della fame che in se stessa ha la vita.
Essi non vengono da voi, ma attraverso di voi,
e non vi appartengono benchè viviate insieme.
Potete amarli, ma non costringerli ai vostri pensieri,
poi che essi hanno i loro pensieri.[...]
Cercherete di imitarli, ma non potrete farli simili a voi,
poi che la vita procede e non s'attarda su ieri.
Voi siete gli archi da cui i figli, le vostre frecce vive, sono scoccati lontano.
(Gibran, Il Profeta, 1923,33)
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