
Prima il corpo poi le parole
Mi dolgo ma non mi pento

Non è la prima e non sarà l'ultima volta, non sono spaventata perchè accanto a quel dolore c'è sempre anche la speranza di ritrovare l'umanità di uno sguardo.
Lettera a una bambina nata

La vita, per fortuna, procede e il giorno della tua nascita arrivò.
Tu, cara Bianca, in pochi mesi, di avventure ne avevi già passate molte, dal giorno che sei stata scoperta in grembo a mamma, già lottavi con litri e litri di acqua mortale. Si,proprio così, l'iperstimolazione ovarica alla quale era stata sottoposta mamma aveva creato tutti i presupposti per rendere quest'acqua mortale.
Fui raggiunto telefonicamente da mamma mentre mi trovavo in superstrada: mi diceva con voce squillante che dentro il suo utero c'era una vita, superminuscola, ma una vita c'era, però doveva lottare con la presenza di acqua minacciosa, paurosa.
Io ho sempre avuto timore dell'acqua, so nuotare bene ma l'acqua alta mi soffoca, questa,però, era un'altra paura.
La notte sognavo male, mi rigiravo nel letto, mi svegliavo tutto sudato ... ero angosciato, sognavo di trovarmi nel mare in tempesta in preda ad un mare agitato, tumultuoso.
Proprio in quel periodo, mi recavo spesso in piscina a fare terapia, dovevo recuperare da un infortunio fastidioso, mi trovavo in acqua profonda e questo mi assillava, vedovo l'acqua di colore più scuro, chiudevo gli occhi e respiravo profondamente per ritrovare una dimensione sana.
La fase difficile per fortuna passò e in fretta, i litri di acqua iniziarono a scemare pian piano e la vita prendeva forza, vitalità.
L'acqua, da nemico da battere, diventava piano piano forma vitale, necessaria alla tua corretta crescita, era perfino ristoratrice perchè all'interno della placenta tutto procedeva regolarmente.
Poi arrivò l'atteso giorno, erano le 17.30 di un caldissimo giorno di ottobre, insolito in autunno, ma forse un segno del destino, tutto quel calore, fuori si stava in maglietta, servì a far evaporare tutta l'acqua in eccesso, un'acqua salvatrice, purificatrice.
Ora guardandoti,manca poco al primo giorno di scuola, ti vedo muoverti fluida, proprio come l'acqua di cui sei stata compagna per molto tempo.
Andrea
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La donna acqua

Un giorno, mentre nuotava libera negli abissi del mare si sentì svenire di piacere, gli occhi le si riempirono di fluide lacrime ristoratrici e il canto le si spezzò in gola.
Per nove mesi rimase in attesa di scoprire il mistero che l'aveva avvolta e, paurosa visione, in una notte tumultuosa le apparve l'immagine mortale di un uomo che le aveva tolto la parte più vitale di sè.
Pianse per anni finchè, dopo tutto quel dolore provato, dopo un lungo viaggio fatto di incontri e di addii, realizzò di poter essere l'unica salvatrice per se stessa e rinunciò al cavallo bianco, al principe azzurro, alla rabbia dell'attesa e dell'impotenza, all'invidia che provava quando ancora odiava la propria immagine riflessa, all'indifferenza di quando non credeva più possibile che si potesse vivere diversamente, realizzando un proprio modo d'essere autentico, espressione massima di bellezza, armonia, desiderio di concepire figli, vitalità di volersi trasformare continuamente senza spaventarsi troppo.
Fu così che tornò, lei, da sola a immergersi in quelle acque in cui era solita immergersi e che tanto aveva amato.
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Un' avventura bella

Grazie Sergio
Nascita

Quando vuole, senza tener conto delle attese altrui, delle aspettative, arriva e basta.
Commuove, contagia, fa venir voglia di sognare,di progettare, di realizzare.
Si festeggia tutti insieme e si viaggia avanti e indietro con la memoria dilatata alle antiche nascite e a quelle che dovranno ancora venire che sono di tutti, che appartengono a tutti quelli che sono stati capaci di stare nei travagli di vite che ondeggiano ma che non si smarriscono.
Vi ringrazio tanto amici, vecchi e nuovi.
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