Poesia di Natale (in anticipo)

Santo Santo Natale Che sbocci o muori Ogni giorno Santo Natale Che porti gli uni Verso gli altri Io ti spero ogni mattina E ti costruisco Nel benessere dell'anima mia E ti difendo Nel caos della distruzione E ti nascondo Nel momento dei tempi peggiori Grazie a voi tutti Che mi avete cercato Il giorno del vostro Natale Possa il mio amore Raggiungervi ovunque E benedirvi E ricoprirvi di luce e ombra Sorelle Possa l'anima mia Rivedere i confini delle vostre E cercarvi il nesso Di nuovo Possa io restituirvi l'infinito dono ricevuto Il giorno del nostro Comune Natale Il senso felice e compiuto Di gioia (Lorenzo Mazzoni)

Seminario "l'abito fa il monaco?"

Il seminario si terrà Domenica 28 Settembre 2014 presso il mio studio in Viale Palestro,19 Empoli-FI- Ore 9,00 inizio dei lavori Ore 16,00 chiusura lavori l'orario di conclusione del seminario potrà subire delle variazioni in base all'andamento della giornata. Chi fosse interessato può contattarmi al numero di cell. Riportato sul sito

L'ironia nasce quando passa la paura

MONOLOGO ALLO SPECCHIO R: Sono così emozionata ... domani, finalmente, mi sistemo! F: Si, per le feste! R: Ma perchè sei così antipatica ... mamma mia! triste proprio F: I matrimoni sono tutti associazioni a delinquere o, ben che vada, società di mutuo soccorso del tipo: quando sta male Lei Lui gode e magnanimamente la aiuta; quando sta male Lui Lei gode e altrettanto magnanimamente lo aiuta. Insomma, come lo vuoi chiamare? un orgasmo in differita! Ecco. E non dirmi che non ti è mai capitato? R: Certo che mi è capitato ... F: Ah ecco! R: ... ma mi è capitato anche di godere nello stare vicino alla persona che amo in un momento difficile senza godere minimamente della sua sofferenza, anzi di sentirmi strappare il cuore e le viscere di me stessa e di sentire che drammaticamente la sua felicità era anche la mia. F: Immagino che sarebbe del tutto inutile mettermi qui a parlare di roba come il senso di potere più o meno inconscio che in tali momenti si può sperimentare nei confronti del partner, nonchè della gratificazione narcisistica di sentirsi indispensabili e addirittura salvifici rispetto a tale condizione dolorosa e bla, bla, bla ... per cui dimmi una cosa. Focalizza un giorno in cui Mario è tornato a casa e ti ha detto "Sono felice!" e tu, magari, eri stata tutto il santo giorno ad aspettarlo e, magari, anche a telefonargli e lui non si era fatto vivo. Non una telefonata, neppure un minuscolo SMS di quelli che ci metti meno di dieci secondi ad inviarlo mentre stai facendo altre tre cose. Lui era felice, sì. Ma la sua felicità, ahimè, non aveva niente a che vedere con te, non ti contemplava. Adesso, fai un lungo respiro e poi dimmi SINCERAMENTE che cosa hai provato, che gli hai detto, che hai fetto ... te lo dico io,cara, che hai fatto. Gli sei saltata al collo come un vampiro assetato di sangue e l'hai risucchiato tutto fino a dissanguarlo, fino a togliergli ogni forma di vitalità, in poche parole: glielo hai ammosciato, se non addirittura staccato a morsi. E tutto questo con un impercettibile gelido "Ah!". E ora, se hai il coraggio, dimmi che non è vero. R: Non è vero. Vabbè, se proprio mi ci fai pensare, ma proprio pensare, pensare, pensare ... come voler guardare il famoso pelo nell'uovo ... bè, si, un giorno mi ha detto di essere molto felice ... avevamo passato la notte insieme, eravamo stati così bene, ma così bene che la mattina lo sai che mi ha detto? "Oggi sono proprio felice! Oggi! Ma ti rendi conto? E perchè era felice? Ero stata io a renderlo felice o era felice di suo? Magari quella mattina il barista particolarmente in forma gli aveva fatto un cappuccino da sballo! Poteva dipendere davvero da me la sua felicità? E se poi fosse dipesa davvero da me, valeva solo per quel giorno, per quella mattina, nient'altro? Ma per un momento mi ha fatto sentire importante. F: E' tutto quello che ci può essere. La risposta sta in quel "per un momento" e l'assurdo sta nel voler rendere quel momento eterno.Non durerà, è una legge di natura.Quindi godiamo di quel momento e facciamola finita. Sai qual è la verità? La verità è che il matrimonio con l'amore non c'entra niente. L'amore è sinonimo di libertà e allora mi devi dire come fai ad infilare la libertà nel "sacro vincolo" e raccontarmi che abbia spazio sufficiente per respirare! R: (Respiro profondo)Io respiro benissimo! E domani respirerò ancora meglio ... respirerò anche per te, carissima! Come puoi dire che il matrimonio non è amore, è così da che abbiamo memoria, almeno io e te. Guardati intorno, il valore più grande è quello della famiglia... i tuoi, i miei genitori si sono amati per decenni ... F: Ma ti sei bevuta il cervello! Apparte il fatto che la famiglia non c'entra con l'amore di cui stiamo parlando e che dovremmo discutere sul fatto che l'amore sia un valore, ma ti sei guardata intorno? Le stragi familiari ... le violenze domestiche ... le statistiche delle donne uccise tutti giorni dai propri compagni ... bollettini di guerra ... R: tu guardi troppa televisione! Mi intristisci così, uffa'! F:E tu invece credi ancora alle favole.Chi ti piace di più Cenerentola, La Bella Addormentata o ti sei buttata sulle nuove leve come Rapunzel? R: Dai, smettila, basta con questo cinismo! F: Senti, facciamo un bel discorso. Sai chi l'ha inventato il matrimonio? Te lo dico io chi l'ha inventato ... l'ha inventato la Chiesa in accordo con gli alienisti,i moderni psichiatri, se non lo sapessi.E lo sai perchè? Per il controllo delle masse,ergo, potere.Si torna sempre là.Non c'è nulla di romantico in questo. R: Ma che ti sei mangiata un'enciclopedia! Non capisco perchè devi essere così distruttiva, invece di essere contenta per me.Sarà il giorno più importante della mia vita, lo sogno da quando ero piccola: (Da-dan) il vestito bianco, i fiori, mio padre che mi prende a braccetto per portarmi all'altare, da lui che mi aspetta emozionatissimo ed io, bellissima, che gli vado incontro ... F: Si, ecco, brava, dalla padella nella brace! R: Di cosa mi rimproveri? E' così sbagliato credere ancora nelle favole? Lo trovi così ingiusto? Credi che io non meriti, che tutte le donne non meritino di passare la vita accanto ad un uomo che le ami e le rispetti e guarda, ascoltami bene, tutto questo esiste davvero! Non capita sempre ma ora tocca a me. F: Guarda che io penso che ti meriti molto di più. E' proprio questo il punto: noi donne, tutte quante, ci meritiamo molto di più: l'amore per noi stesse. R: Ma io mi sposo proprio perchè mi amo e amo lui così intensamente che solo in sua assenza non potrei respirare e non il contrario come dici tu! F: Oh mamma! questo proprio non me lo dovevi dire! Comunque passiamo oltre, chè tanto qui è un vicolo cieco.Dunque, il matrimonio è un patto, un contratto: barattiamo la reciproca libertà e poi pretendiamo di scopare bene! Ma lo vedi quanto è assurdo? Partiamo da un desiderio castrato con il vincolo e pretendiamo di mantenere vivo quel desiderio per tutta la vita, per dirla bene"finchè morte non ci separi". Già fatto!La morte già incombe sulla promessa di eternità. E' un patto di congelamento, lo capisci! Il segreto è che ogni essere umano, ogni donna, ogni uomo devono bastare a se stessi, edificare la propria identità... come un albero, il simbolo della vita, le radici - radicamento a terra ... R: Om,Om ... F: ... il tronco che fa da collante con le fronde che toccano il cielo, la spiritualità. Insomma, quello che voglio dire è che tutte le donne del mondo tragicamente portano il burqa e non lo sanno. E poi ci stupiamo che siano proprio le donne afghane a non volerlo togliere!Senti quanti stereotipi ci offuscano la mente ... quello che hai appena detto ... me lo merito, bla,bla,bla ... ma perchè, L'amore secondo te si merita? Quindi se non ti capita non te lo meriti? La vedi la trappola? Ci manca altro che tu mi dica che un uomo bisogna saperselo tenere e poi siamo a posto! Mi viene subito l'immagine di un cane al guinzaglio! Comprendi la gravità della parola "tenere"? come se fosse un'arte, l'arte della seduzione appunto che poi non è altro che manipolazione infiocchettata! "Avere un uomo accanto dà valore alle donne". E invece questa convinzione ci impedisce di scegliere liberamente, di recuperare la dignità che è la forza più grande.Prendiamo il testimone di quante in passato hanno tentato di progredire, di sciogliere i nodi karmici propri e dell'intera società e portiamo avanti un progetto di vita autonomo ed indipendente. Oh, che bel discorso che ho fatto! Ora posso continuare a depilarmi per la seratina con Mario. In fondo l'ironia nasce quando passa la paura!

Poesia

La poesia parla del cuore che non pensa e dimentica la mente che genera mostri, dominio e inimicizia

Guarire

Non sono un meccanismo, un insieme di parti diverse. E non è perché il meccanismo non funziona bene, che io sto male. Sto male per le ferite dell' anima, del profondo emotivo Sè e per le ferite dell'anima ci vuole molto, molto tempo, solo il tempo può aiutare e la pazienza, e un certo difficile pentimento lungo, difficile pentimento, la comprensione dell'errore della vita, e liberarsi dall'infinita ripetizione dell'errore che gran parte del genere umano ha scelto di santificare. D.H Lawrence

Seminario: Come dirlo

... Non parlo ...

Non parlo perchè non voglio, ma saprei farlo.

Non parlo perchè non so come farlo.

Si dovrebbe poter dire ogni cosa ...

Diventa fondamentale trovare il modo ...





Luogo
Via Giuseppe del Papa, 88 - Empoli - FI
Data
Sabato 26 Novembre 2011 ore 16,00


Per ulteriori informazioni:
Cel. 347 4404681

Prima di tutto l'uomo

Non vivere su questa terra
come un estraneo
o come un turista nella natura.
Vivi in questo mondo
come nella casa di tuo padre:
credi al grano, alla terra, al mare
ma prima di tutto credi all'uomo.
Ama le nuvole, le macchine, i libri
ma prima di tutto ama l'uomo.
Senti la tristezza del ramo che secca
dell'astro che si spegne
dell'animale ferito che rantola
ma prima di tutto
senti il riso e il pianto dell'uomo.
Ti diano gioia tutti i beni della terra:
l'ombra e la luce ti diano gioia
le quattro stagioni ti diano gioia
ma soprattutto, a piene mani
ti dia gioia l'uomo!
Nazim Hikmet
ultima lettera al figlio

Seminario: La mia vita


Alcune considerazioni sulla vita come presupposto per una giornata di seminario in cui sperimentare la possibilità di ricercare un senso di continuità tra un prima e un dopo che, alcune volte, risultando inconciliabili, impediscono il naturale ed auspicabile fluire dell'esistenza.

DATA: Domunica 9 Ottobre 0re 9.00
LUOGO: Via G. del Papa, 88

Noi non siamo come l’albero che vive e non si sente, a cui la terra, il sole, l’aria, la pioggia, il vento, non sembra che sieno cose ch’ esso non sia: cose amiche o nocive. A noi uomini, invece, nascendo,è toccato un tristo privilegio: quello di sentirci vivere, con la bella illusione che ne risulta: di prendere cioè come una realtà fuori di noi questo nostro interno sentimento della vita, mutabile e vario, secondo i tempi, i casi e la fortuna.
L. Pirandello, Il fu Mattia Pascal

La vita dà senso a tutto, e si potrebbe dire che non l’uomo è la misura di tutte le cose, ma la vita dell’uomo, e dunque il divenire e non l’essere inteso come fissità. Definire la vita diventa tema inutile e forse impossibile: quale vita?in che contesto? Mentre parlare della mia vita è possibile perché sono un esistente che vive: e naturalmente questo risulta a chi è fuori di me, ma soprattutto a me che agisco.

Comprendere è inseparabile dall’esistenza umana, al punto che esistere significa, alla lettera, conoscere. Piuttosto che essere una rappresentazione più o meno valida di una realtà “data”, conoscere corrisponde invece al processo ontologico di costruire un mondo in grado di rendere consistente l’esperienza in corso di colui che vive. Conoscersi significa essenzialmente essere in grado di gestire l’effetto che fa essere se stessi di fronte alla crescente chiarezza con cui è percepita l’irreversibilità della propria vita; questo comporta sentire emozioni complesse che sono ingredienti essenziali dell’esperienza umana.

“ Che cos’è la verità?” è una domanda fondamentale. Ma che cos’è in confronto dell’altra: “Come sopportare la vita?” E questa impallidisce vicino a quest’altra ancora: “Come sopportarsi?” Ecco la domanda capitale alla quale nessuno è in grado di dare risposta”
Choran


Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile parlare dei fantasmi di una mente.
Vedi cara, tutto quel che posso dire
è che cambio un po' ogni giorno, è che sono differente.
Vedi cara, certe volte sono in cielo
come un aquilone al vento che poi a terra ricadrà.
Vedi cara, è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Vedi cara, certe crisi son soltanto
segno di qualcosa dentro che sta urlando per uscire.
Vedi cara certi giorni sono un anno,
certe frasi sono un niente che non serve più sentire.
Vedi cara le stagioni ed i sorrisi
son denari che van spesi con dovuta proprietà.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non capisci quando cerco in una sera
un mistero d' atmosfera che è difficile afferrare,
quando rido senza muovere il mio viso,
quando piango senza un grido, quando invece vorrei urlare,
quando sogno dietro a frasi di canzoni,
dietro a libri e ad aquiloni, dietro a ciò che non sarà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora,
anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perchè
questo tempo dura ancora.
Non cercare in un viso la ragione,
in un nome la passione che lontano ora mi fa.
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Tu sei molto, anche se non sei abbastanza,
e non vedi la distanza che è fra i miei pensieri e i tuoi,
tu sei tutto, ma quel tutto è ancora poco,
tu sei paga del tuo gioco ed hai già quello che vuoi.
Io cerco ancora e così non spaventarti
quando senti allontanarmi: fugge il sogno, io resto qua!
Sii contenta della parte che tu hai,
ti do quello che mi dai, chi ha la colpa non si sa.
Cerca dentro per capir quello che sento,
per sentir che ciò che cerco non è il nuovo o libertà...
Vedi cara è difficile a spiegare,
è difficile capire se non hai capito già...

Guccini



Per ulteriori informazioni:

francescamancini@email.it
Cel. 347 4404681

Cadere dalla realtà nell'immaginazione



Da Edward Bond, A blast to our smug theatre, in "The Guardian", 28/I/1995


[...] I poveri che giacciono nelle strade delle nostre città mi ricordano i morti per le strade del Ghetto di Varsavia. Le immagini sono presagi e dobbiamo imparare a interpretarle. Se non lo facciamo, entriamo nel mondo delle immagini: il vero mondo del fascismo, razzismo, nazionalismo e patriottismo. I "vampiri" diventano reali. Le strade diventano violente e il governo diventa una "fredda guerra civile".

Le nostre nascite e morti sono assurde. Ma le nostre vite non devono esserlo. Trovare un senso nella vita è ciò che ci rende umani. Spesso il teatro mescola immagini delle cose che dobbiamo accettare: la nostra mortalità e la nostra debolezza, con immagini di ciò che dobbiamo cambiare: la nostra vita sociale quotidiana. E' proprio allora che scopriamo il nostro bisogno di giustizia e non solo di cibo e vestiti: è il bisogno di dare un senso alla nostra vita. E questo senso è collegato alla nostra vita, senza di esso non saremmo umani. E' un bisogno che l'economia da sola non può soddisfare. Quando alla fine arriva la catastrofe, tutto succede in modo rapido e totale. Dopo lo smarrimento ci chiediamo come l'umanità possa essere stata inumana. Questo succede perchè si cade dalla realtà nell'immaginazione.

SARAH KANE 4.48 PSYCHOSIS

"4.48 Psychosis" Venne inscenato per la prima volta al Royal Court Jerwood thetre , il 23 giugno 2000 . Il cast era il seguente: Daniel Evans Jo McInnes Madeline Potter Diretto da: James Macdonald Disegnato da: Jeremy Herbert Luci: Nigel J Edwards Suono: by Paul Arditti (Un silenzio molto lungo.) – Ma tu hai amici. (Un lungo silenzio.) Tu hai molti amici. Cosa gli offri per farti sostenere così ? (Un lungo silenzio.) Cosa gli offri? (Silenzio.) ------------------------------------------------- Una coscienza solida risiede in un offuscata sala da pranzo vicina al soffitto di una mente il cui pavimento si deforma come Dieci mila scarafaggi quando entra un raggio di luce, ed in un istante tutte quelle anime fossero una sola cosa e gli scarafaggi conoscessero una verità che nessuno pronuncia mai. Ho passato una notte in cui tutto mi è stato rivelato. Come posso parlare di nuovo? L'ermafrodita marcia che si fidò solo di se stessa trova la stanza brulicante e prega di non svegliarsi mai dall'incubo. Erano tutti li fino all'ultimo E conoscevano il mio nome Come se fossi scivolata come uno scarafaggo sugli schienali delle loro sedie. Ricorda la luce e fidati di lei Un istante di chiarezza prima della notte eterna Non lasciarmi dimenticare --------------------------------------------------------------- Sono triste Sento che non c'è speranza nel futuro e le cose non possono migliorare Sono annoiata e insoddisfatta di tutto Sono un completo fallimento Sono colpevole, sto venendo punita Vorrei uccidermi Ero capace di piangere,ora sono oltre le lacrime Ho perso interesse negli altri Non posso prendere decisioni Non posso mangiare Ne dormire Ne pensare Non posso superare la mia solitudine, la mia paura , il mio disgusto Sono grassa Non so scrivere Non so amare Mio fratello sta morendo,il mio amante sta morendo, Li sto uccidendo entrambi Sono alla carica verso la mia morte Sono terrorizzata dalle medicine Non posso fare l'amore Non posso scopare Non posso stare sola Non posso stare con gli altri I miei fianchi sono troppo larghi I miei genitali mi disgustano Alle 4.48 Quando la depressione viene a farmi visita mi potrei impiccare al suono del respiro del mio amante Non voglio morire Sono diventata così depressa per il fatto di essere mortale che ho deciso di suicidarmi. Non voglio vivere Sono gelosa del mio amante addormentato e ricopro la sua incoscienza indotta Quando si sveglierà invidierà la mia notte senza sonno di pensieri e discorsi disconnessi. Mi sono rassegnata alla morte quest'anno Qualcuno la chiamerà autoindulgenza (Sono fortunati a non conoscere la verità) Qualcuno conoscerà la semplice esistenza del dolore Questa sta diventando la mia normalità. -------------------------------------------- 100 91 84 81 72 69 58 44 37 38 42 21 28 12 7 Non è stato a lungo,Non era a lungo, Io non ero li a lungo.Ma bevendo caffè amaro nero, Ho catturato l'odore di medicinali in una nuvola di tabacco atavico,e qualcosa mi tocca ancora in quel posto, e una ferita di due anni fa si apre come un cadavere e una vergogna seppellita da tempo ruggisce il suo orrendo orrore decomposto. Una stanza di facce inespressive osserva blandamente il mio dolore, così privo d'intenzione dev'essere il male. Dott Questo e Dottor quello e il dott "Cos'è quello" che sta passando e deve aver pensato di fare una puntata per stuzzicare. Bruciando in un rovente tunnel di sbigottimento, la mia umiliazione è completa,mentre tremo senza ragione e balbetto, senza aver niente da dire riguardo la mia "malattia" , che in ogni modo riguarda solo il fatto che nulla è importante, visto che tanto morirò. E sono incagliata da quella calma voce psichiatrica che mi dice che esiste una realtà obbiettiva in cui il mio corpo e la mia mente sono una cosa sola. Ma io non sono qui, e non ci sono mai stata, dott Questo prende appunti e dott Quello si sforza in un simpatico mormorio. Osservandomi, giudicandomi, annusando l'aroma di fallimento debilitante che sgorga dalla mia pelle,la mia graffiante disperazione e il panico debilitante , mentre mi apro terrorizzata al mondo, chiedendomi perchè tutti mi sorridono e mi guardano, consci della mia vergogna. Vergogna Vergogna VERGOGNA Affoga nella tua fottuta vergogna. Dottori imperscrutabili , dottori sensibili, dottori-fuga, dottori che penseresti si scopino i pazienti, se non ti venisse dimostrato il contrario, fate la stessa domanda, mi mettete parole in bocca, offrite cure chimiche per angoscie congenite,e vi coprite il culo a vicenda fino a quando non mi viene voglia di urlarvi addosso , l'unico dottore che mi ha mai toccato volontariamente, guardato negli occhi, che ha riso alle mie battute patibolari pronunciate con voce cavernosa,che mi ha preso in giro quando .mi sono rasata la testa, che mentiva, dicendo che era felice di vedermi. Ti ho creduto, ti ho amato, non è perderti che mi addolora,quanto le tue fottute stronzate mascherate da annotazioni mediche. La tua verità, le tue bugie, non le mie. E mentre io ti credevo diverso,mentre credevo che forse avevi provato anche tu quell'angoscia che mi era parso guizzarti sul viso trattenendola dall'eruttare, tu stavi solo parandoti il culo.Come ogni altra stupida fichetta mortale . Per la mia mente, questo è tradimento, e la mia mente è il soggetto di questi frammenti sfasati. Niente può spegnere la mia rabbia. Niente può farmi ritrovare la fede. Questo è un mondo in cui io non desidero vivere. ------------------------------------------------------- – Hai mai avuto dei progetti? – Farmi un overdose,tagliarmi le vene, e impiccarmi. – Tutte queste cose insieme? – Non potrebbe essere malinterpretato come una richiesta d'aiuto. (Silenzio.) – Non funzionerebbe. – Certo che funzionerebbe. – Non funzionerebbe.Inizieresti ad addormentarti per l'overdose e non avresti abbastanza energia per tagliarti le vene. (Silenzio.) –Starei su una sedia con un laccio attorno al collo. (Silenzio.) – Se stessi da sola credi che potresti farti del male? – Ho paura di si. – Potrebbe esserti d'aiuto? – Si.La paura mi tiene lontana dalle rotaie dei treni. Prego solo dio che la morte sia la fottuta fine. Mi sento come avessi ottant'anni.Sono stanca di vivere e la mia mente vuole morire. – Questa è una metafora, non la realtà. – E' una similitudine. – Non è la realtà. – Non è una metafora, è una similitudine,ma anche se fosse,una delle condizioni di definizione della metafora è che è reale. -(Un lungo silenzio.) – Non hai ottant'anni. -(Silenzio.) -Li hai? (Silenzio.) li hai? (Silenzio.) E' così? (Un lungo silenzio.) – Disprezzi tutte le persone infelici o sono particolare? – Non ti disprezzo, non è colpa tua. Sei malata. – Non credo proprio. – No? – No.Sono depressa.La depressione è rabbia. I'm depressed. Depression is anger.E' questione di cos'hai fatto, chi era li, e chi stai incolpando. – E chi stai incolpando? –Me stessa. ---------------------------------------------------------- Il corpo e l'anima non possono mai fondersi Ho bisogno di diventare quello che sono già e ringhierò a questa incongruenza che mi ha spedito all'inferno, la speranza eterna non può sorreggermi. Affogherò nella disforia. Nel nero e freddo stagno del mio io. L'abisso della mia mente immateriale. Come posso ritornare alla forma, ora che il mio pensiero materiale se n'è andato? Non è una vita che possa sopportare. Mi ameranno per quello che mi distrugge. La spada nei miei sogni La polvere dei miei pensieri La malattia che si riproduce nelle pieghe della mia mente. ------------------------------------------------ Ogni complimento si porta via un pezzo della mia anima Un cavallo espressionista Nel mezzo di due pazzi Non sanno nulla.- Io ho sempre girato libera resistendo su una linea di cleptomani letterari (Una tradizione onorata nel tempo) Il furto è l'atto sacro su una contorta via all'espressione Un attacco d'urla denota l'impellente collasso nervoso Solo una parola sulla pagina ed ecco il dramma. Io scrivo per il morto Per il mai nato Dopo le 4:48 non dovrei più parlare Ho raggiunto la fine della desolata e ripugnante favola di un giudizio internato in una carcassa aliena, deformato dallo spirito maligno della maggioranza morale. Sono stata morta per molto tempo tornata alle radici Canto senza speranza al confine -------------------------------------------------------- RSVP ASAP ----------------------------------------------------- A volte mi rigiro e sento il tuo odore e non posso muovermi, non posso cazzo andare avanti senza esprimere questa terribile fottuta schifosa brama che provo per te.E non posso credere di sentire questo per te e che tu non provi niente.Non senti niente? (Silenzio) Ed esco alle sei di mattina iniziando la tua ricerca. Se ho sognato un messaggio su una strada, o un pub, o una stazione, io vado li.E ti aspetto. (Silenzio.) Sai, mi sento proprio manipolata (Silenzio.) Non ho mai avuto problemi a dare alla gente quello che voleva. Ma nessuno è stato capace di fare lo stesso per me.Nessuno mi tocca,nessuno mi si avvicina. Ma adesso tu mi hai toccato da qualche parte fottutamente in profondità.Non posso credere di non poter fare lo stesso con te.Perchè non posso trovarti. (Silenzio.) A chi assomiglia? E come la riconoscerò quando la vedrò? Lei morirà,lei morirà, lei morirà e basta. (Silenzio.) Credi che sia possibile per una persona nascere nel corpo sbagliato? (Silenzio.) Vaffanculo, vaffanculo, vaffanculo per rifiutarmi non essendo mai li, vaffanculo per farmi sentire una merda, vaffanculo per dissanguarmi di vita e d'amore, vaffanculo a mio padre per avermi distrutto la vita, e vaffanculo a mia madre, per non averlo lasciato, ma più di tutti, vaffanculo dio, che mi costringe ad amare una persona che non esiste. VAFFANCULO VAFFANCULO VAFFANCULO. ----------------------------------------------------------------- Oh cara, cos'è successo al tuo braccio? -L'ho tagliato Questo è un modo molto immatura di attirare l'attenzione, ti ha dato sollievo? -No Ha abbassato la tensione? – No. – Ti ha dato sollievo? (Silenzio.) Non ti ha dato sollievo? – No. – Non capisco perchè lo hai fatto. – Allora chiedilo. – Ha ridotto la tensione? (Un lungo silenzio.) Posso guardare? – No. – Mi piacerebbe dare un occhiata, per vedere se è infetto. – No. (Silenzio.) – Ho pensato che avresti potuto farlo. Molti lo fanno. Riduce la tensione. – Lo hai mai fatto? – ... – No. Troppo fottutamente sana e sensibile . Non so dove lo hai letto, ma non riduce la tensione. (Silenzio.) Perchè non mi chiedi perchè? Perchè mi sono tagliata il braccio? – Ti piacerebbe dirmelo? – Si. - Allora dimmelo.