tag:blogger.com,1999:blog-2532142858448046117.post3770047333464102146..comments2023-06-02T12:50:32.609+02:00Comments on INCONTRI: L'ironia nasce quando passa la pauraFrancescahttp://www.blogger.com/profile/16117400851029829192noreply@blogger.comBlogger4125tag:blogger.com,1999:blog-2532142858448046117.post-88975611542002732592013-05-19T13:40:45.216+02:002013-05-19T13:40:45.216+02:00Hey, with me goes not multipage few months the tou...Hey, with me goes not multipage few months the touchscreen . and I wanted to ask whether one can do anything as such or I will go straight to repair, if so you know just about how much it costs?Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2532142858448046117.post-34258649077400156072013-04-10T21:39:18.963+02:002013-04-10T21:39:18.963+02:00Questa è una delle pagine più belle che ho letto n...Questa è una delle pagine più belle che ho letto negli ultimi anni. L'ha scritta Guareschi mentre era internato nel '44<br /><br />"C’era qualcuno che era prigioniero di me stesso. Stava chiuso entro di me come in uno scafandro, e io lo opprimevo con la mia carne e con le mie consuetudini. Egli si affacciava ai miei occhi per vedere, e i suoi occhi erano acuti, ma il cristallo dei miei era appannato dai grassi vapori del vivere convenzionale.<br />Il suo cuore era chiuso nel mio, e doveva adeguare i suoi battiti al pulsare pesante del mio. La sua voce era chiara e dolce, ma era sopraffatta dalla mia voce dura e sgraziata.<br />C’era qualcuno che era prigioniero di me stesso, e la mia spessa cotenna lo opprimeva: ma ora egli è evaso dal suo carcere.<br />Un giorno camminavo su questa sabbia deserta, ed ero stanco e trascinavo faticosamente le mie ossa cariche di pesante nostalgia, quando ad un tratto mi sentii miracolosamente leggero, e il cielo mi apparve insolitamente profondo come se, mentre guardavo il mondo dietro i vetri sudici di una finestra, la finestra si fosse improvvisamente spalancata. E vedevo i minimi dettagli e le piccolissime cose mai viste prima, come un mondo nuovo, e ogni cosa si completava con tutti i suoi particolari. E sentivo anche i minimi fruscii come se mi si fossero strappate le orecchie, e udivo voci, parole sconosciute, e mi pareva fosse la voce delle cose, ma era soltanto la mia voce. La voce del mio prigioniero.<br />Mi volsi e vidi che ero uscito da me stesso, mi ero sfilato dal mio involucro di carne. Ero libero.<br />Vidi l’altro me stesso allontanarsi, e con lui si allontanavano tutti i miei affetti, e di essi mi rimaneva solo l’essenza. Come se mi avessero tolto un fiore e di esso mi fosse rimasto solo il profumo nelle nari e il colore negli occhi.<br />Ritroverò l’altro me stesso? Mi aspetta forse fuori dal reticolato per riprendermi ancora? Ritornerò laggiù oppresso sempre dal mio involucro di carne ed abitudini?<br />Buon Dio, se dev’essere così, prolunga all’infinito la mia prigionia. Non togliermi la mia libertà."<br /><br />Giovannino Guareschi - FINALMENTE LIBERO, 29 novembre (Diario Clandestino)Lorenzohttps://www.blogger.com/profile/04280311080336264579noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2532142858448046117.post-87288777670645490162013-03-27T09:44:22.138+01:002013-03-27T09:44:22.138+01:00Vorrei dire tutto quello che mi va, senza ferire n...Vorrei dire tutto quello che mi va, senza ferire nessuno. Vorrei giocare. Vorrei fare l'amore giocando.Pieronoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-2532142858448046117.post-15652086081214927582013-02-27T22:53:49.283+01:002013-02-27T22:53:49.283+01:00L'organizzazione dell'incontro di domani, ...L'organizzazione dell'incontro di domani, il cielo azzurro pulito ed il sole caldo in una giornata d'inverno. Abbracciare un amico che non vedevo da quindici anni che ti chiede una firma contro la droga, cenare, per caso, nel ristorante di una amica assieme a cinque fisici uno dei quali è un bulgaro che vive in Lussemburgo e che sembra Toro Seduto, tornare in bicicletta la notte nel più splendido dei Lungarni, sentire un brivido, attraversare le Cascine cantando la Vie en Rose, incrociare i travestiti e le prostitute, avendo la sensazione che gli stivali, i jeans, il giaccone e soprattutto la bicicletta siano proprio ciò che serve per essere in quei momenti, sentire il brivido lento che rimane come una risacca lenta e non scende per un bel pò facendo apparire e permanere la mia anima buia, fondendola con quella luminosa ed entrambe assieme alle stesse anime della città.Lorenzohttps://www.blogger.com/profile/04280311080336264579noreply@blogger.com