L'ultima dea

"La speranza senza basi ragionevoli non procura che delusioni"

Tra ruoli e arruolati

Ma perchè le persone finiscono per assomigliare sempre troppo alle vite che fanno?
Non mi piace quando il ruolo si impone sulla persona fino a farla sparire, nei casi più gravi. Avrei voglia di vedere persone che forgiano i ruoli come se fossero dei metalli in modo che possano assumere le forme più varie o che indossano i ruoli come se fossero degli abiti fatti sulla base delle misure di chi li indossa. Non dico che sia facile; in fondo, si tratta di armonia, quell'armonia che occorre tutta una vita, magari, perchè si possa trovare, ma almeno dovrebbe esserci una tensione verso quel luogo in cui potersi sentire come siamo, in quella condizione in cui si contiene il mondo in un modo originale.
Allora, è importante , almeno per me, che ognuno trovi il suo modo di essere, che è sentire-pensare-fare ... e qualcosa in più, senza seguire luoghi comuni, stereotipi, miti e leggende.

Amiche

Fasci di tulipani bianchi, corse in giardini meravigliosi, risate di complicità e di soddisfazione ... così stanotte racconto la nostra amicizia ... e mi viene in mente una nascita, una rinascita tra tante possibili, espressione di impegno, determinazione, dedizione e anche di dolore, quel dolore che sempre accompagna il passaggio alla vita. Così, dopo un apparente letargo preparatorio, ti vedo riprendere le normali attività quotidiane, mai così preziose come quando dobbiamo sospenderle per qualcosa di prioritario e ti vedo versare qualche lacrima, disabituata a scendere perchè per troppo tempo trattenuta e vedo la speranza di una vita che, forse, in qualche momento, era sembrata lontana, tanto lontana da temere che non potesse appartenerti mai.
Come sempre è solo l'inizio, ma l'inizio può essere tutto.
Un abbraccio
Francesca

La maga delle spezie

"Ricordatevi, - ci disse l'Antica, la Prima Madre, quando ci addestrò sull'isola. - Voi non siete importanti. Non lo è nessuna maga. E' la bottega che conta. E le spezie".

Quello che resta del giorno

Quello che resta
è ciò che vogliamo che resti.
Quello che conta
è ciò che vogliamo che conti.
A volte è solo la prospettiva che cambia e
per assumere nuove prospettive
- la semplicità aiuta sempre -
è necessario spostarsi.

L'intensità che supera il silenzio.

Mi domando come mai tu non sia uscita da quella stanza con le parole sentite piuttosto che con i silenzi di alcuni, che sono i loro silenzi e che se non fanno eco ai tuoi - il silenzio si esprime in tanti modi, talvolta anche parlando - non dovrebbero pesarti così tanto.
Io ho in mente una magia, mentre scrivo queste righe, che ho sperimentato più volte e che è l'aspressione diretta dell'essere fecondata. Un seme potenzialmente vitale da far crescere con tutto quello che da lì in poi avrei potuto saputo scegliere per me. In quei momenti i silenzi degli altri avevano poca importanza perchè non mi riguardavano.

La nave volante


C’era una volta una nave molto vecchia. Un giorno un marinaio decise di buttarla. Una mattina fece l’ultima girata con la nave e quando fu terminata pensò che anche una nave così vecchia poteva portare passeggeri. Allora i marinai la abbellirono dentro e fuori e dopo un po’ di giorni e settimane cominciarono a montare tantissimi passeggeri. Così organizzarono una grande festa dall’alba al tramonto con i palloncini, dopo il festeggiamento i marinai legarono i palloncini alla nave e dal quel giorno la nave invece di galleggiare sull’acqua volò.Tutti impararono che anche le navi vecchie si possono sempre utilizzare.

Oltre l'orizzonte del "padre padrone"

"Con volontà rozza, animalesca, ma inflessibile, le mie dita, callose e storte dalla zappa, per la prima volta ebbero l'opportunità di esprimere, alle querce secolari, la sensibilità di generazioni e generazioni mai educate alla musica. E attraverso le mie dita l'uomo delle caverne, ancora intatto dentro di me, ma sensibile in tutta la sua umanità, incominciava a raddolcirsi con la musica: a scavare dentro di sè e a scoprire che al di là dei suoi campi il mondo non finiva con l'orizzonte e che la miniera delle sue risorse sconfinava da quel cielo che fino allora conosceva".

La banalità del male

Mi sembra che le azioni malevole si assomoglino un pò tutte, le frasi svilenti, sprezzanti, violente, non ci vuole certo fantasia per pronunciarle, non provengono dall'intuizione creativa, non aggiungono nulla, semmai tolgono, sottraggono, proprio come derivano da una mancanza e mai da una ricchezza.
Viceversa, il bene è sempre originale, frutto di una scelta precisa che non è casuale, nè mai uguale a se stessa, attinge dalla ricchezza, è per questo che assume forme sempre nuove che stupiscono e contagiano chi è disponibile a farsi stupire e contagiare, è una fonte inesauribile di tonalità inesplorate.

Con un pò di tristezza

Penso che dovremmo sempre cogliere l'opportunità del confronto, che è dialettica, che è rapporto, che è vita.
E' solo la paura di sgretolarsi in mille pezzi, di non reggere l'opinione altrui, di non potersi immaginare in un modo diverso da ciò che siamo, che costringe ad andarsene, a fuggire via, mettendo una colata di cemento mortale su un terreno, di per sè, fertile.